Visitare Villa Lante a Bagnaia

Villa Lante a Bagnaia, frazione di Viterbo

Visitare Villa Lante a Bagnaia

VISITARE VILLA LANTE a Bagnaia – LA BASILICA DELLA MADONNA DELLA QUERCIA – IL PARCO DEI MOSTRI.  In un unico giorno! Un viaggio tra le opere straordinarie del primo e del secondo rinascimento italiano, a due passi da Roma!

Per prenotare le visite guidate ed i tour nella Tuscia, chiama direttamente le guide turistiche ufficiali per la Provincia di Viterbo al 328 4248738 oppure invia un’email a info@artinistaguideviterbo.com

VILLA LANTE A BAGNAIA offre l’esempio più compiuto di Giardino all’italiana, con delle soluzioni innovative nel disegno e nelle forme acquee. Villa Lante fu costruita nella seconda metà del secolo XVI, probabilmente sul progetto di Jacopo Barozzi da Vignola. Con ulteriori interventi di Pirro Ligorio.

Cosa vedrai nel giardino all’italiana di Villa Lante?

Tanta acqua scolpita dalle fontane in varie forme: in cascata, in ruscello, in giochi e scherzi d’acqua. Dove guardi, noti lo scintillio dell’acqua che scorre dall’alto in basso, attraverso cinque livelli di fontane.

Dai punti panoramici si ammira il panorama sul borgo di Bagnaia e sui terrazzamenti. Tra questi ultimi il Quadrato dei Mori diviso in sedici riquadri con la fontana circolare dei Mori è denso di significati simbolici.

Come tutti i giardini all’italiana, anche quello di Villa Lante vuole riflettere la struttura dell’Universo, perfetto, perché di natura divina. A Villa Lante si hanno in più simbologie diverse, anche di natura religiosa.

Nel giardino di Villa Lante il ruolo dell’acqua e della vegetazione scolpita in proporzioni perfette, sono preponderanti rispetto al costruito. L’architetto stravolse le regole insite nell’architettura dei giardini all’italiana, per corrispondere alle richieste del committente. Il cardinale Giovan Francesco Gambara.

Invece di un edificio villa ne trovi due gemelle: la Palazzina Gambara (1568-1578) e la Palazzina Montalto (1590-1612) con le logge e gli importanti cicli di affresco delle stanze.

LA BASILICA DELLA MADONNA DELLA QUERCIA

La Basilica della Madonna della Quercia conserva un pezzo di architettura fiorentina e pittura fiorentine, che si sviluppò attorno l’immagine miracolosa della Madonna col Bambino. L’immagine fu incastonata tra i rami di una quercia a protezione dei campi nel 1417.

La Basilica fu costruita tra il 1470 e il 1538 su progetto di Giuliano da Sangallo, su commissione dei Padri Domenicani del Convento di San Marco di Firenze, custodi allora della Sacra Immagine.

Non è un caso se l’interno della Basilica ti fa ricordare alla Basilica del Santo Spirito del Brunelleschi. I frati domenicani come committenti si rivolsero soprattutto all’ambito artistico toscano nel far erigere ed ornare il Santuario.

Le 7 meraviglie della basilica:

–  Il Tempio marmoreo scolpito da Andrea Bregno (1490). Contiene il tronco dell’antica quercia e l’immagine della Madonna con il Bambino che diede origine al santuario.

–  Il soffitto a 33 cassettoni ricoperti di foglia d’oro, con l’oro proveniente dalle Americhe, dono di Carlo V a papa Paolo III Farnese.

– I dipinti dedicati ai Miracoli della Madonna della Quercia. La tela “Noli me tangere” tela di Bartolomeo della Porta.

– Il Coro intarsiato di Zanobio del Tasso e del Pollastra.

– La grande tavola d’altare di fra Bartolomeo della Porta, Mariotto Albertinelli, e fra Paolino da Pistoia (1543).

– Il Presepe con manichini costruito da artisti fiorentini e lucchesi (1545-1564).

PARCO DEI MOSTRI BOMARZO

Le 4 cose da fare al Parco dei Mostri: attraversare il bosco delle meraviglie, sciogliere gli enigmi, entrare nella Casa Pendente e nella bocca dell’Orco.

Il Bosco Sacro, meglio conosciuto come Parco dei Mostri è un giardino delle meraviglie ideato dal principe Vicino Orsini (1542-1585).

Il giardino fu costruito nella seconda metà del ‘500, in un momento di cambiamenti nell’arte e nella società italiane.

Il giardino è concepito come un bosco, che va attraversato. Questo bosco  in realtà è un microcosmo del principe, popolato da figure di animali fantastici e reali, di personaggi mitologici e di architetture misteriose.

Varie sculture sono gigantesche, le loro proporzioni sono intenzionalmente sproporzionate, rappresentate fuori scala. Cosa molto efficace per sorprendere e per far divertire.

Durante il cammino incontrerai con le statue parlanti, portatori di enigmi e di antiche conoscenze. Entrerai nella bocca di un enorme mascherone di natura Dantesca e anche nella Casa Pendente che ti farà perdere l’equilibrio.

Vedrai delle finte rovine, degli scavi archeologici imitati di templi antichi, dei finti reperti etruschi, i quali hanno la funzione di rievocare la storia.

Il giardino è incoronato da un Tempio. Sacro. Eretto da Vicino in memoria della moglie prematuramente morta.

Il percorso del bosco è un puzzle di mitologia, di letteratura, di teatro, di storia, con contenuti spirituali ed alchemici.

Sappiamo dagli archivi che l’architetto del giardino fu Pirro Ligorio (1514-1583). Tra gli artisti che scolpirono le sculture, è attestato il nome di Francesco Mosca, detto il Moschino (1531-1578).

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