La Basilica della Madonna della Quercia, Villa Lante, il Parco dei Mostri – Tour di 1 giorno

La Basilica della Madonna della Quercia, Villa Lante, il Parco dei Mostri – Tour di 1 giorno

UNA GIORNATA DEDICATA AD OPERE STRAORDINARIE DEL PRIMO E DEL SECONDO RINASCIMENTO ITALIANO NELLA TUSCIA

 

per prenotare le visite guidate ed i tour nella Tuscia, chiama direttamente le guide turistiche ufficiali per la Provincia di Viterbo al 328 4248738 oppure invia un’email a info@artinistaguideviterbo.com

LA BASILICA DELLA MADONNA DELLA QUERCIA

La Basilica della Madonna della Quercia conserva un pezzo di architettura e pittura fiorentine, che si sviluppò attorno l’immagine miracolosa della Madonna col Bambino posta nel 1417 tra i rami di una quercia a protezione dei campi.

La Basilica fu costruita tra il 1470 e il 1538 su progetto di Giuliano da Sangallo, su commissione dei Padri Domenicani del Convento di San Marco di Firenze, custodi allora della Sacra Immagine.

Non è un caso se l’interno della Basilica ti fa ricordare alla Basilica del Santo Spirito del Brunelleschi: i frati domenicani come committenti si rivolsero soprattutto all’ambito artistico toscano nel far erigere ed ornare il Santuario che sarebbe diventato uno dei centri più importanti della devozione mariana. 

Le 7 cose che ti piaceranno di più nella basilica:

– Il Tempio marmoreo scolpito da Andrea Bregno (1490), che contiene il tronco dell’antica quercia e l’immagine della Madonna con il Bambino che diede origine al santuario.

– Il soffitto a 33 cassettoni ricoperti di foglia d’oro, con l’oro proveniente dalle Americhe, dono di Carlo V a papa Paolo III Farnese.

– I dipinti dedicati ai Miracoli della Madonna della Quercia. La tela “Noli me tangere” tela di Bartolomeo della Porta.

– Il Coro intarsiato di Zanobio del Tasso e del Pollastra.

– La grande tavola d’altare di fra Bartolomeo della Porta, Mariotto Albertinelli, e fra Paolino da Pistoia (1543).

– Il Presepe con manichini costruito da artisti fiorentini e lucchesi (1545-1564).

VILLA LANTE A BAGNAIA

Il giardino all’italiana di Villa Lante ha 5 cose affascinanti: 

–  I giochi d’acqua, le vasche, le catene d’acqua che imitano delle cascate e dei ruscelli, organizzati in un’asse intorno alla quale l’intero giardino fu costruito.

–  La geometria, la simmetria, le proporzioni perfette del giardino, disegnate nel pendio di una collina boscosa.

–  Le viste panoramiche sui terrazzamenti, sul borgo di Bagnaia e sui paesi circostanti.

–  Il Quadrato dei Mori, un parterre elaboratissimo che riflette il microcosmo e l’Universo dell’Uomo del Rinascimento, e che, nello stesso tempo fa parte di un’iconografia basata sulle dottrine post-tridentine della Chiesa Cattolica.

– Le palazzine gemelle, la Palazzina Gambara (1568-1578) e la Palazzina Montalto (1590-1612) con le logge e gli importanti cicli di affresco delle stanze.

Il giardino all’italiana di Villa Lante è considerato uno dei giardini più perfetti ed è importante nella storia dell’architettura per le soluzioni originali che l’architetto Jacopo Barozzi da Vignola introdusse.

Il Vignola ebbe il compito di rispondere alle esigenze del committente che elaborò un’iconografia speciale in cui l’acqua dovette avere un ruolo preponderante rispetto al costruito.

Il committente era il cardinale Giovanni Francesco Gambara (1533-1587) che fece partire i lavori del giardino all’italiana, con la trasformazione di una parte del Parco, nel 1568.

Il giardino geometrico era destinato ad essere la residenza estiva dei vescovi di Viterbo, e lo sarebbe stato per circa cent’anni.

La loggia delle Palazzine sono sempre visitabili, mentre le stanze si possono visitare in occasione delle aperture straordinarie, il sabato h 10.00, 11.00, 14.30, 15.30.

Il PARCO DEI MOSTRI di BOMARZO

Le 4 cose da fare al Parco dei Mostri: attraversare il bosco delle meraviglie, sciogliere gli enigmi, entrare nella Casa Pendente e nella bocca dell’Orco.

Il Bosco Sacro, meglio conosciuto come Parco dei Mostri è un giardino delle meraviglie ideato dal principe Vicino Orsini (1542-1585).

Il giardino fu costruito nella seconda metà del ‘500, in un momento di cambiamenti nell’arte e nella società italiane.

Il giardino è concepito come un bosco, che va attraversato e che in realtà è un microcosmo del principe, popolato da figure di animali fantastici e reali, di personaggi mitologici e di architetture misteriose.

Molte sculture sono gigantesche, le loro proporzioni sono intenzionalmente sproporzionate, rappresentate fuori scala, cosa molto efficace nel sorprendere e per far divertire.

Durante il cammino t’incontrerai con le statue parlanti, portatori di enigmi e di antiche conoscenze. Entrerai nella bocca di un enorme mascherone di natura Dantesca e nella Casa Pendente che ti farà perdere l’equilibrio.

Vedrai delle finte rovine, degli scavi archeologici imitati di templi antichi, dei finti reperti etruschi, i quali hanno la funzione di rievocare la storia.

Il giardino è incoronato dal Tempio, sacro, eretto da Vicino in memoria della moglie prematuramente morta.

Il percorso del bosco è un puzzle di mitologia, di letteratura, di teatro, di storia, con contenuti spirituali ed alchemici.

Sappiamo dagli archivi che l’architetto del giardino fu Pirro Ligorio (1514-1583), mentre tra gli artisti che scolpirono le sculture, c’era Francesco Mosca, detto il Moschino (1531-1578).

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