Guida Turistica Necropoli di Tarquinia

Guida Turistica Necropoli di Tarquinia

Guida Turistica Necropoli di Tarquinia. La Necropoli di Monterozzi e il Museo Etrusco di Tarquinia. Il Centro Storico di Tarquinia. 

Tarquinia è uno dei centri più importanti del Lazio: per le sue tombe dipinte, per il museo etrusco, ma anche per le sue chiese. Tra queste S. Maria in Castello è una delle più emozionanti dell’intera regione. 

 La Necropoli dei Monterozzi a Tarquinia. Perché UNESCO? 

– Le sue tombe dipinte costituiscono la più grande concentrazione dell’intera area del Mediterraneo.

– Le pitture murali di Tarquinia sono dei documenti unici, perché provengono da fonte diretta, etrusca.

– Le scene raffigurate fanno luce su aspetti importanti della vita degli Etruschi, che, altrimenti non saremmo venuti a conoscere.

Quante tombe contiene la Necropoli Etrusca?

– Una ventina. Tombe sotterranee scavate nella roccia, con pitture murali eccezionalmente conservate, risalenti dal VI secolo a.C. al II a.C.

Grazie alle tombe di Tarquinia, attraverso l’architettura funeraria, si viene a conoscere l’architettura domestica. 

– Ogni tomba fu commissionata come dimora eterna del defunto, ad imitazione della casa etrusca, di grande lusso. Un aspetto riscontrato anche nei preziosi corredi funerari.

L’antica città etrusca di Tarch(u)na:

Tarchna fu una delle città della dodecapoli etrusca. La sua esistenza va dal VII secolo a.C. al I a.C., testimoniata interamente dalle sue necropoli.

Tra l’Acropoli di Tarchna e le tombe gentilizie della Necropoli di Monterozzi vi era un contatto visivo quotidiano. Era una dimostrazione perenne della ricchezza e del potere delle famiglie dal rango sociale elevato.

Le scene della vita quotidiana degli Etruschi:

– Buona parte delle scene raffigurate sono di banchetti, di danza, di musica. Queste si riferiscono al periodo del massimo splendore di Tarchna. Tra il secolo VI a.C. e la metà del secolo V a.C.). 

Tra queste: dei Giocolieri, del Cacciatore, delle Leonesse, della Pulcella, della Caccia e Pesca, dei Leopardi, dei Baccanti, 5513, 5591.

–  Altre pitture murali documentano invece il clima dei drammatici eventi delle guerre con Roma. Preludio della romanizzazione e della conseguente perdita dell’identità, della lingua e della cultura del popolo etrusco. Come nella Tomba dei Caronti (III sec. a.C.), o nella 5636 (III sec. a.C.).

Charun e Vanth:

Lo stato d’animo è leggibile sul volto delle persone che spesso vengono raffigurate con la coppia dei c.d. demoni etruschi. Charun con il martello e Vanth con la torcia.

Sono degli psicopompi che, secondo la visione etrusca, accompagnavano il defunto nell’Oltretomba. Che gli Etruschi immaginavano sotto terra, ci si arrivava, attraverso la Porta dell’Al di là: la Finta Porta raffigurata all’interno delle camere funerarie.

La donna nella società etrusca:

Una menzione a parte merita il ruolo delle donne etrusche all’interno della società. Le vediamo ovunque sugli affreschi, riccamente vestite, ingioiellate, dall’acconciatura alla moda.

Eccole che danzano, banchettano con gli uomini – e per questo giudicate “libertine” dagli autori classici. Sembrano molto attraenti. Di certo, avevano cura del proprio aspetto, indice di una sana disposizione sociale verso la bellezza, il piacere, il sesso.

Percorrendo le splendide immagini che testimoniano lo sviluppo della pittura, si percorrono capitoli appassionanti dell’etruscologia. Dalle grandi scoperte alla conservazione, le usanze, la religione degli etruschi e tanti altri argomenti ancora.

Il Museo Nazionale Etrusco di Tarquinia è ospitato nel centro storico di Tarquinia, al pre-rinascimentale Palazzo Vitelleschi. Ultimato nel 1439.

Il Museo di antichità etrusche è tra i più importanti dell’area del Mediterraneo.  

Espone dei ricchi corredi funerari rinvenuti nelle necropoli situate attorno a Tarquinia. Bronzi finemente lavorati, sarcofagi scolpiti in pietra, recanti scene ed iscrizioni in etrusco. Ceramiche pregiate, buccheri, gioielli in oro.

Interessanti i reperti provenienti dal Pian della Civita, situata sulla collina dell’antica acropoli etrusca. Famosissimi i Cavalli Alati in terracotta, risalente al IV secolo a.c.

Il centro storico di Tarquinia si trova all’interno delle mura imponenti risalenti al XIII secolo. Le mure, così come gli edifici, hanno il colore biancastro del macco, una pietra calcarea di origine marina. 

Tarquinia medioevale, l’antica Corneto:

è perfettamente conservata, conosciuta anche, come “la città dalle cento torri”, in che ci si trovano ancora numerose.

Da non perdere al centro storico di Tarquinia: 

– La chiesa di S. Maria in Castello e la sua zona: è  il nucleo più antico della città. La chiesa si trova in prossimità di un sistema difensivo quattrocentesco che ingloba il Torrione di Matilde di Canossa.

Palazzo Vitelleschi, sede del Museo Nazionale Etrusco.

– Il Palazzo del Comune

– Via della Torri.  

Abbinamenti alla visita di Tarquinia: Tarquinia-Vulci, Tarquinia-Tuscania, Tarquinia-Viterbo, Tarquinia-Lago di Bolsena, Tarquinia-Cerveteri.

Contattatemi per visite guidate e info al 328 4248738  oppure via email: info@artinvistaguideviterbo.com

Informazioni visite guidate scuole/gruppi adulti in italiano, francese, spagnolo, inglese, ungherese

Tour 1-6 giorni nella provincia di Viterbo

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