Visita PALAZZO FARNESE a CAPRAROLA e VILLA LANTE a Bagnaia

Visita PALAZZO FARNESE a CAPRAROLA e VILLA LANTE a Bagnaia

Visita di Palazzo Farnese a Caprarola e di Villa Lante a Bagnaia: una giornata tra la Corte dei Farnese e la residenza estiva dei vescovi di Viterbo. Due perle del Cinquecento Italiano, a due passi da Roma!

A Caprarola:

si va alla scoperta del palazzo pentagonale e della villa con i giardini. L’opera forse più importante del secondo rinascimento italiano. L’edificio con il cerchio iscritto, è qualcosa di speciale, una fortezza e un palazzo, dai densi significati cosmici. Ma anche segno del potere e della ricchezza del suo committente: il cardinale Alessandro Farnese, nipote di Papa Paolo III. L’architetto del palazzo e dei giardini era Jacopo Barozzi da Vignola.

Cosa si visita al palazzo?

– Le sale del pianterreno con il cortile circolare, anche la Sala delle Guardie.

– La Scala Regia, la maestosa scala a chiocciola sostenuta da trenta colonne in peperino. Lungo la scala scene istoriate.

– Il Piano Nobile e le tante sale di questo piano, con affreschi su superfici molto estese. Compresa la magnifica Sala del Mappamondo. Dal Palazzo lo sguardo spazia sulla Via Dritta del borgo e sulla campagne che si estende verso Roma. 

– I Giardini Bassi, tipici giardini all’italiana,due quadrati simmetrici con siepi a meandro.

– I Giardini Alti: costruiti nel pendio di una collina. Un giardino monumentale con sequenza di fontane con giochi e scherzi d’acqua. Qui si trova anche la Casina del piacere, residenza estiva del cardinale Alessandro. Attorno alla casina affrescata si estendono labirinti di bosso con fontane e sculture scolpite da Pietro Bernini (1562-1629). Padre di Gian Lorenzo.

I Grandi Giardini furono disegnati dal Vignola, ma il primo esecutore ne era Giacomo del Duca (1520-1604), mentre la Casina del piacere fu realizzata da  Giovanni Antonio Garzoni (1537-1596).

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Villa Lante di Bagnaia ti invita a fare un viaggio in una delle opere più importanti del Rinascimento Italiano. Della seconda metà del secolo XVI. Splendido giardino all’italiana con una scenografia d’acqua: fontane, vasche, zampilli, giochi e scherzi d’acqua.

Tutto è ordine e simmetria. Si respira un’atmosfera di relax in mezzo a labirinti di bosso, il cinguettio degli uccelli, e il suono e lo scintillio dell’acqua. 

L’architetto del giardino, Jacopo Barozzi da Vignola, introdusse nel disegno una soluzione originale, per soddisfare le richieste del committente. Mise in risalto il ruolo dell’acqua rispetto al costruito, stravolgendo le regole insite del giardino all’italiana. Devi venire a vedere!

Si passeggia lungo la via d’acqua creata dalle fontane, si ammira il panorama sui terrazzamenti e il borgo di Bagnaia.

Il terrazzamento del Quadrato dei Mori è una meraviglia, sedici riquadri di cui quattro dei bacini d’acqua. Un terrazzamento denso di riferimenti cosmici. In mezzo è la Fontana dei Mori, con le sculture di quattro atleti in peperino che sorreggono lo stemma dei Peretti Montalto, opera forse del Giambologna.

Il committente di Villa Lante era il potente cardinale Giovan Francesco Gambara, bresciano. Devoto di San Lorenzo e sostenitore delle dottrine post-tridentine della Chiesa. Elaborò un’iconografia speciale per questo giardino che era la residenza estiva dei vescovi di Viterbo tra la metà del ‘500 per cent’anni circa. 

 

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